Alice Volpini, podologa e coordinatrice sanitaria, è la responsabile Area Salute di Special Olympics Italia.

Oggi parliamo con lei di come in questi ultimi anni il connubio tra Sport e Salute sia diventato indispensabile per il sostegno agli Atleti. 

Di che cosa si occupa Special Olympics?

Special Olympics è una realtà multidisciplinare che ha avuto una vision importante lasciataci come messaggio da J.F. Kennedy che è quella appunto di lavorare sull’inclusione attraverso l’attività sportiva. 

La mission di Special Olympics, di valorizzare le persone con disabilità intellettive al fine di promuoverle quale risorsa per la società, indirizza le azioni e le strategie verso un costante impegno per accrescere il livello di sensibilità dell’opinione pubblica, ponendo le basi per il superamento dei pregiudizi. La comunità può diventare più sensibile ad accogliere la diversità, nelle sue molteplici espressioni, riconoscendola come risorsa.

Attraverso discipline di ogni tipo dagli sport estivi che possono essere il canottaggio, l’open water, il nuoto in acque libere. Fino agli sport invernali come lo sci lo snowboard, le racchette. Tutte queste attività fanno sì che i ragazzi possano mettere a punto le loro potenzialità mettendosi alla prova. Il loro giuramento, importantissimo, dice “che io possa vincere ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”.

Un po’ di numeri: quanti sono questi atleti in Italia?

In Italia abbiamo più di 19.000 atleti che ogni anno partecipano alle attività che Special Olympics mette in campo sia a livello sportivo che a livello sociale.

In Italia abbiamo finalmente strutturato e formato le 7 discipline medico-sanitarie riconosciute in ambito internazionale con la formazione attiva di oltre 20 direttori clinici nazionali che si occupano di garantire i percorsi di screening e di educazione sanitaria ai nostri atleti durante le competizioni sportive e non. 

L’area salute, di cui mi occupo io, significa anche fare loro una visita medica di prevenzione, tenerli sotto un monitoraggio continuo. Quest’ anno durante i giochi invernali di Sestriere abbiamo svolto in due giorni 302 visite con la partecipazione di 75 professionisti sanitari e medici.

Se ne occupa una equipe di specialisti…

Esatto. Noi come Special Olympics Italia da 4 anni a questa parte siamo entrati a far parte della Healthy Community internazionale in cui appunto grazie al contributo di volontari medici-sanitari e dei direttori clinici, siamo entrati attivamente nei percorsi formativi delle università italiane attraverso dei seminari dedicati permettendo la formazione agli studenti che vorranno mettersi in gioco in queste attività. L’importanza dei percorsi di visita in ambito scientifico risiede nella raccolta dati, nella strutturazione di letteratura scientifica con il fine di migliorare la qualità di vita degli atleti. di essere seguiti continuamente. Abbiamo un bel pool di professionisti medici sanitari che appunto seguono i nostri atleti dal podologo, all’ortottico e oculista, audiologo, nutrizionista, dentista e igienista, al fisioterapista e allo psicologo. Tutte le visite hanno l’obiettivo di individuare potenziali rischi per la salute e alterazioni patologiche oltre che lasciare dei messaggi importanti di educazione sanitaria.

A Sestriere ci sono state di recente le prove generali per qualcosa di molto importante che avverrà prossimamente…

Abbiamo appunto fatto i test game a Sestriere dove abbiamo provato oltre le attività sportive i nostri programmi salute al completo con nuovi software e percorsi clinici. Le aspettative sono molte ed importanti anche per nuovi traguardi sportivi ed eventi di natura internazionali che si svolgeranno prossimamente.

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