Roma – 6 giugno 2024 – Sempre più medici e infermieri si siedono sul lettino del chiropratico per alleviare i problemi legati allo stress da lavoro. Secondo l’ultimo censimento promosso dall’AIC presso i propri associati a livello nazionale, oltre il 50% degli studi chiropratici, si avvale del lavoro e delle competenze delle diverse figure professionali legate alle disfunzioni dell’apparato muscolo scheletrico, con ripercussioni positive sulla diagnosi del problema e sul buon esito del decorso dei disturbi dei pazienti. E i professionisti sanitari si fidano sempre di più delle competenze del Dr. in chiropratica, a patto che sia laureato.
È quanto registra l’Associazione Italiana Chiropratici che raggruppa in Italia i dottori laureati secondo gli standard internazionali classificati dall’OMS e che si pone il fine di tutelare i pazienti dall’abusivismo della professione.
“Infermieri e medici si rivolgono sempre più spesso ai Dottori Chiropratici – spiega il Dr. John Williams – anche perché il nostro rapporto professionale è sempre più stretto. Uno dei valori aggiunti della chiropratica, è proprio quello di minimizzare l’utilizzo dei farmaci, e di accompagnare il paziente verso una terapia personalizzata che faccia leva su una diagnosi più completa possibile. Sono proprio le categorie professionali più esposte allo stress, in particolare quelle operanti nella sanità, a riconoscere i benefici derivanti dalla Chiropratica”.
Il burnout piega il lavoro. I numeri.
Secondo i più recenti dati dell’Inail, solo nel primo trimestre 2024 sono state oltre 22.000 le denunce di malattie professionali legate a disturbi psichici e comportamentali, con una crescita del 17,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. Sempre l’Inail offre lo spaccato sociale e geografico delle vittime di questa vera e propria sindrome da stress. Sono soprattutto le donne a cercare supporto psicologico per problematiche connesse al lavoro (66,3%, contro il 33,7% di uomini) e le persone che probabilmente si trovano nella prima fase della loro carriera professionale: il 62,9% ha tra i 25 e i 34 anni, mentre il 22,8% è compreso nella fascia che va dai 35 ai 44 anni. A livello geografico, invece, i problemi legati al benessere lavorativo sono avvertiti soprattutto in Lombardia (27%) e Lazio (10,6%), ovvero le due regioni più popolose d’Italia, nonché poli lavorativi per eccellenza.
E il dato è confermato anche dall’aumento del livello di fruizione delle sedute di Chiropratica, che nelle due regioni vede distribuito il maggior numero di studi professionali attivi, (sono circa 400 in tutta Italia).
Burnout, le ricerche internazionali sono concordi.
Il burnout è una condizione medica associata allo stress cronico sul lavoro non adeguatamente gestito, ufficialmente riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ed è molto diffuso a livello globale. Secondo un recente sondaggio condotto dal McKinsey Health Institute su 30.000 dipendenti in 30 paesi, il 22% dei lavoratori a livello globale sperimenta sintomi di burnout. Oltre al fattore lavorativo pesa sulle preoccupazioni dei lavoratori e della popolazione in generale anche la conflittuale situazione geopolitica globale, che si è aggiunta nell’ultimo triennio alla pandemia di Covid-19, già portatrice di effetti negativi sulla salute psichica: base per lo sviluppo di infiammazioni croniche come riportato anche da uno studio internazionale su Frontiers in Science.
I benefici anti stress della chiropratica.
“Lo Stress può manifestarsi in una miriade di modi diversi, ma quasi sempre è associato a un aumento della rigidità della schiena e soprattutto della cervicale – spiega il Dr. John Williams, Presidente dell’AIC – Da un punto di vista clinico-chiropratico, di fronte alle varie tipologie di stress si riscontra un aumento delle sublussazioni nella parte alta della cervicale. La sublussazione è per eccellenza la lesione sulla quale la Chiropratica pone la sua attenzione perché provoca interferenza sul sistema nervoso. È importante ricordare che il dottore in chiropratica non tratta i singoli sintomi, ma è efficace nel rimuovere le cause del malfunzionamento vertebrale e l’interferenza con il sistema nervoso generale. La cosa più importante rimane però quella di rivolgersi a chiropratici qualificati, laureati secondo gli standard internazionali, che è la mission della nostra associazione. L’unica garanzia per i pazienti, in attesa che il nostro percorso formativo approdi finalmente alla laurea magistrale”.